L'economia del mio paese si reggeva sulla produzione dell'olio. Non esistevano ancora, o non vi erano ancora arrivati, i frantoi elettrici, per cui le olive venivano schiacciate da una grossa macina spinta a mano su un piano circolare rialzato, e la spremitura veniva effettuata con una pompa idraulica. L'olio raccolto veniva conservato in grossi vasi di terracotta detti ziri. Ed era nello ziro che i negozianti bagnavano il dito per saggiare la qualità dell'olio prima di pattuirne il prezzo. I negozianti che giungevano al mio paese erano quasi sempre gli stessi, per cui erano ben conosciuti dai tanti piccoli e meno piccoli produttori. C'era, direi, una certa reciproca fiducia, per cui non si controllava se lo staio era stato riempito nella giusta misura.
Un anno, però, giunse un nuovo compratore di olio: statura bassa, occhi piccoli e vivaci, naso acquilino e denti in parte di argento. Pagava bene ed era accomodante in tutto. Trovò buono l'olio di Pasquale Mancino per cui lo avrebbe pagato £ 3,10 anziché £ 3 al litro, prezzo comune.
Tutto bene fino a quando nel rotolo con il quale passava l'olio dallo ziro allo staio, non comparve un topo morto. Pasquale Mancino impallidì, capiva bene che ora il negoziante non avrebbe più pagato il suo olio a £ 3,10. Da quanto tempo quel topo era rimasto nello ziro? Non ne aveva infettato il contenuto? Quell'olio poteva essere venduto solo ad un saponificio e ad un prezzo molto, ma molto più basso.
"Ma come ha fatto ad entrarci questo animalaccio se io avevo chiuso lo ziro con una tegola pesante almeno cinque chili" si chiedeva il povero Pasquale, tenendo gli occhi fissi su quel topo maledetto. Ma proprio guardando attentamente si accorse che il topo aveva la testa schiacciata: "quindi non è morto affogato" concluse.
"Caterina, vieni subito qui" chiamò la moglie, "prendi questo topo e arrostiscilo, perchè questo signore ha fame e vuole mangiare."
"Che schifo" fece Caterina, "io non lo tocco nemmeno con un dito".
"Ma cosa state dicendo" intervenne il negoziante. "Sto dicendo che questo topo l'hai messo tu nello ziro ed ora lo devi mangiare se non vuoi che ti faccia cadere tutti i tuoi denti di argento".
"Ma io..."
"Ma tu mangerai il topo e mi pagherai l'olio al prezzo che avevamo pattuito".
"Te lo pagherò più di quanto avevamo stabilito, ma quell'animale non lo mangio".
"E invece lo mangerai. Su Caterina vai ad arrostitire questa bestiolina".
Inserito il 21-02-2010