Ti ho visto vago guardare le stelle:
cercavi forse di spiegarti il mistero,
di quello che un mistero più non è?
Ora ti dico con semplici parole
quello che a me una volta fu spiegato
e nella mente fisso mi è restato.
Un giorno un ricco, potente gran signore,
stammi un po’ a sentir bamboccio mio,
annoiato di stare ozioso e sempre solo
nel suo immenso palazzo di cristallo,
lo illuminò con tante candeline,
quelle che vediamo di notte in ciel brillare.
Il suo gesto fu simile a quello
che fai tu sull’interruttore,
quando vuoi la tua stanza illuminare.
La differenza è che tu, poi, le spegni
le lampade pensando alla bolletta,
ma lui, che non è soggetto all’esattore
le tiene accese per farsi ammirare.
"Da chi?" mi chiedi tu. Ed io ti spiego:
"Cosa varrebbe se per le candele,
di cui ho arricchito il mio palazzo,
nessuna lode a me non ne venisse?"
Questo si chiese un giorno quel Signore
e poiché a tutti, e specie ai gran Signori,
la lode a ciò che fanno assai piace,
su una candela spenta del palazzo
ci pose chi di quella illuminazione
sapesse ben lodarne il costruttore.
Niente mistero più,ragazzo caro:
da chi fu fatto il mondo lo sappiamo,
e se tu sarai ligio al suo volere,
in quel palazzo assunto in un domani,
a briscola con i Santi giocherai.
Inserita il 22-02-2010