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Roberto Marino

La cuccuvaia

Aveva sognato di essere al mercato
e aver comprato tante cose belle
per sé e per sua figlia Barberina
che dormiva nel letto a lei vicina.
Svegliandosi sentì la 'cuccuvaia'.
Si fece il segno della croce e "Mamma mia,
chissà che mi succede stamattina!"
E uscì di casa tenendo bene stretta
nelle sue mani l’argentea crocetta.
Sulla porta incontrò la Mariannina
che vedendola così sfatta e strana
si mostrò curiosa di sapere
se quella notte aveva dormito bene.
"Bene ho dormito" rispose Pasqualina,
"ma appena giorno la brutta cuccuvaia
è venuta a cantare a casa mia!"
"E lasciala cantare a suo volere,
a quella annunziatrice di sciagure,
ma sta attenta a dove metti il piede,
perché, se ben ricordi, ad Angelina
la fece scivolar sul lastricato
provocandole gran ferita al capo."
"Brutti segnali son della civetta,
come alcuni chiamano la 'cuccuvaia'.
Sa cosa faccio? Mi rimetto a letto
e non mi alzo per una settimana!"
Passò di lì Gennaro il sagrestano
che, avvertita la ragione del discorso,
si fermò per dare il suo parere,
lui che col prete aveva tanto trattato
e tante belle cose aveva imparato.
"Il Mondo" cominciò egli a dire,
"da due potenti forze è dominato:
quella del bene, e questa dal buon Dio
agli uomini buoni è affidata;
quella del male, come Satana vuole,
dagli uomini cattivi è praticata.
La cuccuvaia, che viene a cantare sul tetto,
il pipistrello che entra dal balcone,
niente han da fare con i nostri mali:
perciò va pure dove devi andare
le cuccuvaie non portano guai."
Aveva appena finito il suo sermoncino
quando un cagnaccio che inseguiva una gattina
fece cadere a terra Pasqualina.



















Inserita il 22-02-2010





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